Dalla prima scossa del 24 agosto si è scritto e parlato molto di comunicazione, del ruolo dei social media e della problematica delle bufale che circolano liberamente su questi strumenti (tali da portare Facebook e Google a lavorare a dei meccanismi per segnalare le notizie false).
Ho scelto di non scrivere nulla, tranne nei casi in cui ho parlato di Terremoto Centro Italia, ma negli ultimi giorni ho letto due articoli su ninja marketing e su ForumPA su cui vorrei aggiungere il mio pensiero.
Giuditta Rossi, su ninja marketing, individua alcuni soggetti che in questo periodo hanno affidato ai social media la comunicazione in emergenza.

Enel ha un social media team strutturato per gestire il customer care e le segnalazioni quotidiane degli utenti e sono dotati di procedure per gestire le emergenze. Per questo non mi stupisce il fatto che abbia lavorato costantemente sui social per raccogliere, prendere in carico e risolvere le segnalazioni degli utenti e di Terremoto Centro Italia per le criticità provocate dal sisma e dalle pesanti nevicate.

Come si legge nella policy e più volte sottolineato i Vigili del Fuoco utilizzano Twitter con l’account @emergenzavvf per raccontare più o meno in tempo reale gli interventi che stanno coprendo. Non si occupano delle segnalazioni e non interagiscono con gli utenti ma è prettamente un canale di informazione unidirezionale.

Come ribadito più volte il Dipartimento della Protezione Civile non è presente sui social media, ci sta lavorando e lo dimostra con il percorso SocialProCiv. Questa emergenza ha portato però una novità: il DPC ha utilizzato Facebook con la pagina “Protezione Civile” – Magazine del Dipartimento della Protezione Civile per diffondere le informazioni ufficiali sui soccorsi e gli interventi con conferenze stampa sfruttando la funzione live di Facebook.

Nell’articolo di Daniele Rizzo su ForumPA si invoca il ruolo della stampa. Da evidenziare come non sempre i giornalisti sono formati sulle tematiche e i meccanismi delle procedure della protezione civile e in questa corsa a dare la notizia per primi non sempre viene privilegiata la verifica della notizia.

L’auspicio per il breve futuro è una maggiore formazione sulle tematiche di rischio e protezione civile oltre alla formazione degli operatori di protezione civile e della pubblica amministrazione che sono coinvolti nella gestione delle emergenze. Non ci si improvvisa, servono regole e procedure da rispettare. I social media sono un ottimo megafono ma non diamo la colpa a questi strumenti per i mali della comunicazione in emergenza fatta da pubblica amministrazione, giornali e cittadini. Abbiamo uno dei sistemi di soccorso migliori ma dobbiamo ancora lavorare tanto su prevenzione e comunicazione.

 

Foto: Dipartimento della Protezione Civile