In questi mesi ci siamo trovati a interagire con tante forme, modalità, linguaggi e stili della comunicazione in emergenza. Ci sono stati errori e incertezze ma sono anche emerse con forza le dirette su Facebook, un forte attaccamento ai numeri di questa emergenza e una comunicazione pubblica molto efficace soprattutto nelle istituzioni più vicine ai cittadini, grazie ad una comunicazione diretta e all’uso di grafiche e infografiche.
A livello centrale, come dicevo, hanno avuto un ruolo di primo piano le dirette del Presidente del Consiglio, mentre le campagne di comunicazione sulla prevenzione e i comportamenti da adottare per rallentare il contagio hanno avuto un ruolo minore, come anche la comunicazione legata alla promozione di Immuni.
In questo articolo mi voglio concentrare sui video realizzati dal Governo centrale, sia in Italia che nei paesi esteri a noi vicini (Francia, Germania e Spagna) soprattutto in merito al linguaggio utilizzato. Partiamo dal nostro Paese. Il Ministero della Salute ha realizzato alcuni spot televisivi nella prima fase dell’emergenza (febbraio 2020) che avevano come protagonisti Amadeus e Michele Mirabella. Si tratta quindi di prodotti comunicativi molto tradizionali, destinati soprattutto ad un target che fruisce ancora tanta tv e che riconosce in Amadeus da un lato e Mirabella, conduttore da anni di Elisir, dall’altro voci autorevoli per diffondere i comportamenti preventivi. Nella seconda fase, una piccola svolta meno istituzionale e più rivolta ad un target giovane è stato il coinvolgimento di Chiara Ferragni, chiamata da Conte per convincere i propri follower ad utilizzare la mascherina.

Per quanto riguarda I paesi UE la produzione di video e le campagne di comunicazione si sono concentrate soprattutto in questa seconda fase dell’emergenza e, in alcuni casi, hanno anche fatto un po’ discutere.
Iniziamo con i video realizzati dal governo tedesco. Questi sono stati lanciati in concomitanza con il lockdown e con uno stile molto ironico si invita i giovani a restare in casa e a dedicarsi alla noia: “Siate pigri come procioni”. L’aspetto interessante è l’immediato collegamento alla seconda guerra mondiale che viene invece riportato all’emergenza in corso di cui poi il protagonista anziano ne parla con molta naturalezza.

Insomma con estrema chiarezza viene diffuso il messaggio di restare a casa. Intervistato da Repubblica, Dino Amenduni socio e consulente politico dell’agenzia Proforma, ha evidenziano come l’ironia sia uno “strumento vincente perché riesce a depotenziare polarizzazioni molto forti e polemiche, però non è uno strumento che puoi utilizzare in qualsiasi circostanza” poi prosegue “Il governo tedesco si può permettere di ironizzare su questa questione perché c’è un rapporto con l’opinione pubblica talmente favorevole che gli consente di potere scherzarci su, anche in un momento così difficile, e di giocare sul meccanismo della delega: cioè chiedere ai cittadini di fare qualcosa. Un messaggio più semplice da veicolare se i cittadini ritengono che tu, governo, stia facendo già tutto il possibile”. Se torniamo in Italia, questo stile comunicativo potrebbe essere una lama a doppio taglio perché potrebbe provocare tantissimi commenti negativi sul fatto che l’ironia sia utilizzata per sminuire l’emergenza in corso, i morti e gli eroi in corsia. In più invitare i giovani a stare sul divano potrebbe essere ancora più pericoloso dato il tasso di disoccupazione giovanile e la crisi causata dall’emergenza.
In Francia e in Spagna la scelta è stata quella di mostrare la dura realtà e le conseguenze di comportamenti che violano il lockdown per invitare le persone a rispettare le regole. Una comunicazione forte, diretta e che potremmo definire “del terrore”. Nel video del Ministero della Salute francese conosciamo la storia di un padre e un figlio che contagiano la madre durante la sua festa di compleanno. Purtroppo la madre finisce in ospedale in condizioni gravi. Questo spot in Francia ha destato scalpore ed è stato definito scioccante.

Anche lo spot del governo spagnolo utilizza un linguaggio ed immagini molto forti con foto di persone che si divertono senza rispettare le distanze insieme a quelle di persone in barella fino alle bare perché #EstonoesunJuego.

Cosa ne pensate di queste tipologie di video? Ne avete visti altri? Segnalatemeli nei commenti.