In occasione della Giornata Europea del Numero Unico di Emergenza 112, che cade l’11 febbraio di ogni anno, alcune Regioni dove è attivato il servizio hanno diffuso dati e statistiche sullo stato del NUE in Italia. Il NUE 112 rappresenta un’infrastruttura fondamentale per il soccorso pubblico, consentendo ai cittadini di accedere rapidamente alle centrali delle forze dell’ordine, vigili del fuoco, emergenza sanitaria e Guardia Costiera e chiedere così aiuto.
I numeri del servizio
Nel 2024, il Piemonte ha gestito 2.450.000 chiamate, ma solo il 46% di queste è stato inoltrato alle centrali operative di secondo livello. La maggior parte delle richieste ha riguardato le forze dell’ordine e i servizi sanitari, mentre una piccola percentuale ha interessato i vigili del fuoco. In Toscana, la centrale unica di risposta elabora quotidianamente circa 9.000 chiamate, con picchi di 28.000 in situazioni di emergenza. Grazie a un tempo medio di risposta inferiore ai quattro secondi e a un sistema avanzato di geolocalizzazione, il servizio garantisce interventi tempestivi ed efficaci.
In Lombardia, la regione pioniera del NUE in Italia, il sistema ha gestito oltre 56 milioni di chiamate dal 2010 a oggi. Nel solo 2024, le centrali di Varese, Brescia e Milano hanno ricevuto quasi 5 milioni di richieste di aiuto, rispondendo con una rapidità media di cinque secondi. Anche in Abruzzo, dove il servizio è attivo da poco più di un anno, i numeri sono significativi: su 624.000 chiamate ricevute, più della metà è stata filtrata, permettendo di ottimizzare le risorse e migliorare l’efficienza degli interventi.
Alcune regioni devono far fronte a criticità particolari. In Liguria, il 40% delle chiamate ricevute non riguarda vere emergenze, con 260mila chiamate solo nell’ultimo anno inoltrate all’emergenza sanitaria, seguito dalle 190mila chiamate poi dirottate sulle forze dell’ordine e successivamente le 50mila telefonate per i vigili del fuoco. Quello delle chiamate non di emergenza è un dato che si riflette anche in Emilia-Romagna, dove il 38% delle richieste è risultato improprio, dove è ancora in fase di attivazione.Al 10 febbraio, nei primi 69 giorni di operatività, nei distretti telefonici dove è stato attivato, sono 136.336 le telefonate complessive ricevute, con una media giornaliera di 1.610 in quelli di Bologna (dal 3 dicembre 2024), Rimini e Forlì-Cesena (dal 4 febbraio) e 1.270 in quello di Parma (dal 21 gennaio). In Valle d’Aosta, invece, il sistema ha gestito 95.159 chiamate nel 2024, con una notevole percentuale di richieste inoltrate agli enti di competenza. In Sardegna, la Centrale Unica di Risposta ha processato 759.688 chiamate, riuscendo a filtrare il 46% delle richieste come non emergenziali, alleggerendo così il carico sugli enti di soccorso. In Trentino Alto Adige nel 2024 sono state raccolte oltre 275 mila chiamate, circa 20 mila in meno rispetto all’anno precedente, ma con un significativo aumento delle emergenze gestite che sono passate da 126 mila a 141 mila.
Punti di forza
Uno dei principali punti di forza del NUE 112 è la rapidità di risposta: in molte regioni i tempi di attesa sono inferiori ai cinque secondi (come previsto dagli standard del Ministero). Inoltre, l’effetto filtro delle centrali uniche di risposta contribuisce a evitare il sovraccarico delle centrali operative di secondo livello, assicurando che solo le chiamate realmente urgenti vengano inoltrate. Grazie a tecnologie avanzate di geolocalizzazione e all’accessibilità garantita da strumenti come l’app Where Are U e il servizio 112Sordi, il sistema risponde anche alle esigenze delle persone con disabilità. Il supporto multilingue, disponibile in diverse lingue, assicura un accesso equo a tutti i cittadini, compresi quelli stranieri.
Criticità
Tuttavia, permangono delle criticità. Un problema rilevante è l’elevato numero di chiamate improprie, che in alcune regioni arriva a sfiorare il 50%, rallentando l’intervento sulle reali emergenze. Inoltre, la copertura del servizio non è ancora completa: regioni come Veneto e Basilicata devono ancora dotarsi di una CUR attiva, causando possibili ritardi nei soccorsi. La formazione e la sensibilizzazione dei cittadini sull’uso corretto del 112 restano aspetti cruciali per migliorare ulteriormente il servizio. In questo senso, progetti educativi come quelli avviati nelle scuole toscane giocano un ruolo fondamentale per diffondere consapevolezza sull’importanza di un utilizzo appropriato del Numero Unico di Emergenza.
Questo il video a cui ho lavorato per il 112 in Toscana