Sabato 5 aprile, negli spazi del DAMS Lab di Bologna, si è tenuta la Consultazione Pubblica del progetto SCARER (Risk Communication and Engagement for Societal Resilience). Un appuntamento che ha saputo coniugare rigore scientifico e partecipazione attiva, trasformando un momento di ricerca in un vero esercizio di cittadinanza.
L’obiettivo? Costruire, insieme, nuove strategie di comunicazione del rischio ambientale, a partire da chi quotidianamente lo vive, lo percepisce, lo interpreta: le persone.
Una giornata di ascolto e confronto
Quasi 100 partecipanti, provenienti da tutta Italia, si sono confrontati per un’intera giornata su tre tematiche chiave: cambiamento climatico, alluvioni e comunicazione del rischio. Nove tavoli di discussione, organizzati per sesso, età e provenienza geografica, hanno dato vita a un ricco scambio di esperienze, punti di vista, domande e aspettative.
Ogni tavolo era facilitato da un moderatore e osservato da una figura incaricata di stimolare la conversazione e raccogliere in maniera sistematica i dati qualitativi. Le discussioni, registrate integralmente, verranno ora trascritte e analizzate nei prossimi mesi.
Il metodo utilizzato? Una discussione a imbuto: dai grandi cambiamenti globali si è scesi via via fino al vissuto individuale, passando per la percezione del rischio e le modalità con cui oggi riceviamo (o cerchiamo) informazioni in situazioni di emergenza.
Un progetto lungo due anni
La consultazione pubblica rappresenta una tappa cruciale del progetto SCARER, un PRIN-PNRR che unisce competenze e sguardi diversi: storici, sociologi e statistici delle Università di Bologna, Ferrara e Trento che collaborano per un obiettivo comune – rafforzare la resilienza collettiva attraverso la comunicazione.
Il percorso di ricerca, avviato nel 2023 e in conclusione a novembre 2025, prevede anche due survey quantitative su un campione rappresentativo di 2500 persone: la prima è stata realizzata a ottobre 2024, la seconda a maggio 2025. I dati raccolti – sia quantitativi che qualitativi (con la consultazione pubblica) – serviranno a disegnare politiche pubbliche più efficaci, ma anche a scrivere nuove linee guida per la comunicazione istituzionale in ambito di rischio ambientale.
Un progetto che parte dalla memoria per guardare al futuro
SCARER si distingue per il suo approccio multidisciplinare: la memoria storica e le narrazioni del passato non sono semplici cornici, ma diventano leve per comprendere come la percezione del rischio si sia evoluta nel tempo e come possiamo oggi migliorare la nostra capacità di risposta e adattamento.
Per chi si occupa di comunicazione in emergenza, prevenzione e protezione civile, il progetto SCARER può rappresentare una fonte preziosa di dati, visioni e strumenti. È anche un invito a coinvolgere di più e meglio le comunità, a partire dall’ascolto.
I risultati della consultazione saranno poi disponibili sul sito ufficiale del progetto, insieme a un report dedicato. Un’occasione per riflettere, condividere e – perché no – anche cambiare prospettiva.
Uno scambio autentico, tra differenze e arricchimento reciproco
Ho avuto il privilegio di partecipare in prima persona alla consultazione pubblica, prendendo parte a uno dei tavoli di discussione. È stata una giornata intensa e stimolante, fatta di dialoghi sinceri e confronto aperto con persone con background molto diversi dal mio: studenti, professionisti, volontari, cittadini attivi. Le nostre esperienze, pur così eterogenee, si sono intrecciate attorno a un tema comune – quello del cambiamento climatico – dando vita a riflessioni profonde su come lo percepiamo, come ne parliamo e, soprattutto, come comunichiamo i rischi che ne derivano.
Mi porto a casa nuove domande, prospettive diverse e la conferma che il confronto diretto è ancora – e sempre – uno degli strumenti più potenti per costruire consapevolezza collettiva.